Nuovi quadri Via Crucis

Chiesa parrocchiale del Ss. Nome di Maria in Villa d’Asolo,  quaresima 2022

VIA  CRUCIS  – STABAT  MATER

Il pio esercizio di preghiera chiamato VIA CRUCIS trova nelle pareti delle chiese la collocazione delle immagini delle “14 stazioni” di cui si compone.

In questi ultimi decenni si è diffusa la preghiera della VIA CRUCIS con l’aggiunta della “quindicesima stazione : LA RISURREZIONE” a completamento del percorso teologico – storico e di Fede che la Via Crucis propone al cristiano, la luce della Risurrezione, il Cristo Vivo, Risorto.

Nel libro del “benedizionale” c’è uno specifico capitolo che riguarda “la benedizione della Via Crucis” in una chiesa. Nel passato veniva anche chiesto al Vescovo in persona di benedire la Via Crucis, e si trovano documenti di archivio in cui il vescovo delegava il parroco a benedire la Via Crucis.

Nella nuova chiesa di Villa d’Asolo (consacrata il 02 ottobre 1977) c’è stata una rappresentazione in terra cotta delle 14 stazioni, poi sostituita da delle semplici immagini dipinte su delle tavole di compensato.

In almeno due periodi i parroci hanno proposto ai fedeli di completare l’arredo della chiesa con la Via Crucis: una proposta si orientava su delle immagini a “mosaico”, un’altra proposta (visita ai laboratori artistici del legno ad Ortisei in Val Gardena nel giugno del 2016) per un opera scolpita nel legno.

I costi delle opere hanno scoraggiato l’intento.

Nel gennaio 2022 l’artista RENATO  SARTORETTO, classe 1940, ha donato al parroco don Alessandro Michele Dal Ben, la sua opera realizzata nel 2013 per un concorso di 13 artisti richiesti di realizzare la “VIA CRUCIS” da esporre in Italia e a Gerusalemme.

L’opera si compone di 15 tavole in cartone, 50×70 cm. , eseguita con tecnica mista (carboncino e pastello). Le cornici sono state applicate dalla parrocchia.

L’originalità dell’ opera di Renato Sartoretto è stata di cogliere la presenza di MARIA, madre di Gesù, durante tutta la vita di Gesù, e nel momento dell’estremo dolore in cui Gesù compie la missione affidatagli da Dio Padre di salvare l’umanità dal peccato morendo in croce, e con la Risurrezione aprendo a tutta l’umanità la nuova via al Padre.

L’artista ha intitolato la sua opera: STABAT  MATER.

Stabat Mater dolorósa iuxta crucem lacrimósa, dum pendébat Fílius.

Immersa in angoscia mortale, La Madre dell’Unigenito Geme nell’intimo del cuore Trafitto da una spada Piange la Madre pietosa Contemplando le sue piaghe:

Chi potrà trattenere il pianto Davanti a tanto tormento. Per il peccato del mondo Vide il Figlio tra i tormenti

Vide il suo dolce nato Quando emise lo spirito

Questa sequenza/preghiera è attribuita a Jacopo da Todi, XIII secolo, e ha ispirato molti compositori di musica sacra, solo per citarne alcuni: Lorenzo Perosi, Marco Frisina, Lorenzo Bartolucci, …,

La sequenza è stata inserita nel Missale Romanum nel 1727, sotto papa Benedetto XIII.

Dopo la riforma liturgica è recitata in maniera facoltativa durante la messa dell’ Addolorata (15 settembre) e le sue parti formano gli inni latini della stessa festa.

E’ cantata nella Messa del venerdì della settimana di Passione, ma popolare è soprattutto perché accompagna il rito della Via Crucis e le processioni del Venerdì Santo.

Una grazie riconoscente a Renato Sartoretto da tutta la Comunità parrocchiale e dal Parroco per questo prezioso dono che aiuta la vita e il cammino di Fede personale e comunitario.

Per approfondire: Storia Villa d’Asolo

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