Domenica 3^ del tempo ordinario

Gli occhi erano fissi su di lui

“Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. È una frase che vale per allora, ma è una frase che vale per oggi. Perché questo sia, però, è necessario ascoltare. Si è sommersi dalle parole nel mondo attuale, non esistono spazi che non siano abitati dalle parole. E sono parole che non compiono, non realizzano … abitualmente sono parole che svolazzano, che non hanno peso tale da costruire, l’unico peso che spesso si trovano a lasciare qua e là è quello dello spettacolare, dell’appariscenza, dell’allarmismo. Le parole di Cristo sono parole che giungono da secoli e secoli di attesa, sono parole che trafiggono i cuori umani e li riconducono alle sorgenti di sé, sono parole che compiono ciò che dicono. Laddove queste parole entrano, scavano abissi di nostalgia e desideri di penetrare nel più alto dei misteri del tempo che va e non torna per non disperdersi ogni giorno di più. Ascolta, siediti, fissa gli occhi su Gesù. E poi non concludere con i soliti pensieri indagatori che smontano le cose più grandi, con le teorie varie che per spiegare incastrano i significati al punto da non uscirne più. Abbi il coraggio di restare fermo e di credere in quella parola che fa nuove tutte le cose: OGGI. Non ieri, non domani, OGGI. È oggi che Cristo viene a te e compie meraviglie. Un oggi che si estende a tutto ciò che hai vissuto. Ogni volta che farai memoria di un OGGI vissuto con Lui, quell’OGGI tornerà ad essere interamente OGGI. E tu vivrai già di eternità.

Meditazione

Con la potenza dello Spirito. Vuoi entrare nella logica di Dio? Sei chiamato a tornare nella terra della tua storia, a ripercorrere le strade che ti hanno portato lontano.    Ma non vi torni da solo, vi torni con la potenza dello Spirito e questo ti consente di riappropriarti di te. Gesù ti parla di liberazione. Ma se resti ancorato alle tue attese e giudizi su ciò che Dio deve fare per te, come speri di vivere il dono di grazia che ti fa? Neanche lo vedi, e lo lasci lì…

San Luca parla di testimoni oculari, ricerche accurate su ogni circostanza, resoconto ordinato… il tutto per rendersi conto della solidità degli insegnamenti ricevuti. La potenza dello Spirito fa tornare Gesù in Galilea.

Non vi torna come chi torna a casa sua nei posti dove da tutti è conosciuto .. è ormai famoso Gesù! Ma quale fama? Compie miracoli, dice parole avvincenti… tutti lo attendono con cuore trepidante. Loro sono avvantaggiati, lo hanno visto crescere, lo hanno ascoltato tante volte, ha lavorato per loro, ha vissuto i momenti solenni nella sinagoga… ma è un vantaggio? È facile rendere lode a chi parla con parole di Dio e non sai da dove viene e dove va. Ma quando conosci la persona intuire che c’è qualcosa di più di quello che hai visto perché lo incontravi tutti i giorni resta più faticoso. A Nazareth Gesù entra secondo il suo solito, di sabato, nella sinagoga e si alza a leggere. Legge le parole dei profeti, e tutti ascoltano parole a lungo ascoltate e meditate, parole che tutti sapevano essere riferite a colui che doveva venire a salvare Israele, a liberarlo dall’oppressione… Luca ben esprime ciò che avviene in sinagoga. Gesù legge, riavvolge il rotolo, lo riconsegna all’inserviente e si siede. Tutti lo stanno guardando, sono “conversi” a lui. Attendono… e quello che risuona in questo silenzio è grande, inaspettato, incredibile. OGGI si è compiuta questa Scrittura … OGGI queste parole si fanno realtà. E non si può tornare a casa come quando se ne è usciti, perché sono parole che cambiano tutto. Sta avvenendo quello che i secoli portavano in grembo fin da principio. Sta avvenendo ora. Non è più un desiderio, una speranza, una nostalgia. È realmente qui! Questa parola apre a una risposta. Se continuiamo a leggere il brano di Luca scopriamo la reazione di chi ascoltava. Passano dalla meraviglia, dallo stupore, dalla speranza di vedere miracoli allo sdegno. Gesù infatti continua a parlare e scende dalle promesse di Dio: ai poveri il lieto annuncio, ai prigionieri la liberazione, ai ciechi la vista, agli oppressi la libertà, a tutti l’anno di grazia… alla loro vera disposizione: il voler vedere dei prodigi. Gli occhi fissi su di lui diventano occhi che lo cacciano fuori della città fino a volerlo gettare giù dal ciglio del monte. La benevolenza iniziale, interessata, diventa rabbia e voglia di eliminazione. Gesù però mantiene la sua libertà: passando in mezzo a loro, si mette in cammino. le promesse di Dio si compiono, ma per vederle è necessario seguire Gesù, andare con lui, farsi stranieri. Con Cristo non si possono accampare diritti!

Contemplazione

Signore, le tue parole sono per me una grande occasione di incontro. Cosa mi aspetto da te? Vedo che tu fai miracoli sempre per gli altri, e mai per me. E io mi sento come se non valessi granché ai tuoi occhi. E il tuo venire a me nel silenzio è invece il vero miracolo, quello che mi consente di essere libero dall’oppressione del sensazionale, libero di vivere il mio quotidiano come l’OGGI straordinario della tua umanità che si incontra con la mia. Lì dove il miracolo non c’è, i miei occhi ti vedono! Il tuo OGGI nel mio oggi sono il vero miracolo…

Il Vangelo dei piccoli

Il vangelo è stato scritto da apostoli che hanno incontrato Gesù e sono stati con lui dall’inizio alla fine e da discepoli che hanno raccolto la testimonianza degli apostoli. Luca ci dice oggi che ha fatto delle ricerche accurate su ogni circostanza. Nel suo vangelo troviamo dei particolari che gli altri non hanno. Lui è andato da Maria, la mamma di Gesù, a farsi raccontare le cose più belle che lei ha vissuto. E poi ce le ha trasmesse. È un vangelo speciale quello di Luca perché parla della misericordia di Dio per tutti noi. Cos’è la misericordia? È un amore speciale, un amore talmente grande che trasforma il cuore. Si può paragonare all’amore che una mamma ha per il bambino che porta nel suo grembo. Tu puoi dire di avere misericordia come il Signore ce l’ha per te, quando porti in grembo come fosse tua la vita di un altro. Allora puoi dire di amarlo di un amore di misericordia. È un amore che cancella ogni cosa, che fa nuovo ogni giorno, che permette a ciascuno di ritrovare la speranza di esistere. Tu esisti. Ma pensi spesso che non va bene come sei, anche perché gli altri non ti risparmiano critiche, giudizi, prese in giro, botte, ricatti. Piano piano ti convinci che tu non vai bene. Allora o diventi timido e ti chiudi in te stesso, oppure fai finta di niente, mandi giù il dolore e fai il super cercando di dimostrare a tutti che non è vero che non vai bene. Nell’uno e nell’altro caso tu non sei più contento di te. Il Signore ti ama per quello che sei, non ti chiede di essere diverso, l’unica cosa che pretende da te è che tu ti lasci amare da Lui. Allora sì che ti sentirai contento! Sperimenterai che a Lui piace stare con te non perché sei bravo o migliore, ma perché sei tu. E questa è la gioia più grande per te, per me, per ciascuno, anche per Gesù: essere amato non perché si fanno miracoli ma perché si è presenti. Gesù è qui, nel tuo oggi.

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