Cristo Re dell’Universo

Meditazione

Gesù si trova di fronte a Pilato. È il governatore romano, lui è stato portato a lui come un delinquente. Alla domanda di lui: «Sei tu il re dei Giudei?», Gesù risponde con un’altra domanda: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». L’uomo di fronte al suo Dio che si presenta a lui in vesti insolite e inaspettate, non può che sentirsi interrogato sulla bontà della domanda. È interessato davvero, personalmente, a conoscere Gesù oppure è una domanda di routine. La Chiesa ci parla oggi di Gesù re dell’universo. Ci aspetteremmo il Cristo trionfante sulle nubi del cielo e invece ci troviamo il Cristo consegnato dalla propria gente. Uno che ha fatto qualcosa che non va. E in fondo avviene ancora così. Dio rischia di stare sempre sotto processo agli occhi degli uomini. Perché non mostra la sua potenza, perché non risolve i problemi del mondo, perché non si fa vedere né sentire, perché non fa quello che gli si chiede, perché non guarisce chi è malato gravemente… E la risposta di Gesù non cambia: Il mio regno non è di questo mondo. Se Dio è qui con noi, e lo è tutti i giorni con noi fino alla fine del mondo, è per dare testimonianza alla verità. Come? E che cos’è la verità? Dio è verità. Ma se tu costruisci categorie razionali su ciò che è vero e ti allontani dalla verità perché vivi nel tuo mondo, potrai mai comprendere la voce di Colui che continua ad essere semplice verità? Ognuno vive la sua verità che potrebbe tranquillamente chiamare invece che verità ? opinione. Vale a dire: ciò che per me è importante, sicuro, senza margine di errore. Ma un’opinione non è mai la verità. La mia verità nasce da ciò che io vivo, è una mia lettura di quell’aspetto di realtà che mi tocca, è una mia interpretazione che viaggia sulle coordinate di esperienze vissute, di desideri e di sogni attesi, di risonanze di relazione captate in base alle lenti con cui io vedo. Gesù è nato ed è venuto nel mondo per riempire l’ascolto delle creature ? Dare testimonianza: assicurare che è proprio così. Gesù ci dice: io sono re. Ma non di questo mondo. Io sono re perché tutto mi appartiene, perché sono io il senso di ogni cosa creata. Non re come intendete voi, un re che è potente, che decide le sorti di coloro che stanno sotto di lui. Lui è re dalla croce, è re perché vince la morte e il dolore non eliminandoli, ma facendosene carico. Lui muore per dirti: Ti amo. Per questo è re, perché non ha paura della morte, si lascia afferrare, prendere, condannare, rifiutare, pur di continuare a dire: Io ti amo. E se ad ucciderlo sei tu ogni volta che scegli la non vita, il suo sguardo continua a seguirti finché non arrivi a comprendere che l’amore ha l’ultima parola su tutto. Lui è la vita. Lui è la verità. Lui è la via. Camminiamo in lui e conosceremo la verità riposta in ogni istante di vita. 

Contemplazione

O mio re, eccomi ai piedi della tua croce. Sono sconvolto al pensiero che questo sia il tuo trono. Mi attrae la forza del tuo ascoltare la vita dell’uomo. Perché tu non muori per gioco o per la prepotenza di qualcuno, tu muori per amore. E questo non è pane comune! Quando imparerò a vivere fino in fondo il mio essere dono e non temerò di perdere non solo la faccia, ma tutto ? quando non esisterò più per alcuno, allora potrò dire che la croce è la mia gloria. Tu me lo insegni! L’attrazione dell’amore mi fa scegliere ciò che è vero, sempre. Ed è vero ciò che tu mi fai vedere e che il mio sguardo non vede. Perché continuo a seguirti, a cercarti e a incontrarti lì dove non mi di andare, nel tempo del dolore, nello spazio della dimenticanza, nella freddezza dell’indifferenza e della derisione, nelle parole di chi gode nel ferire i miei sentimenti più autentici ? E con te, allora, divento re. Perché la vita nuovamente fluisce mentre muore, una vita nuova, una vita che geme di eterno e non teme di chiudersi alla considerazione umana.

Il Vangelo dei piccoli

Oggi è la festa più grande dell’anno, la festa di Gesù re dell’universo. Tutti riconosciamo che Gesù è re di tutte le cose, non di un paese, di una città, di una nazione, di più nazioni? Gesù è il re del mondo intero, del cielo e della terra. Perché quando il Padre creava il mondo aveva davanti Gesù per modello. E quando voleva salvare l’uomo che voleva diventare come Dio al posto di Dio Gesù aveva subito detto: Vado io a cercarlo! Ed è venuto di corsa sulla terra, si è fatto piccolo per non essere riconosciuto e ha incominciato ad amare con il suo cuore immenso ognuno che incontrava, finché il cuore gli è scoppiato di amore, sulla croce. Questo è il trono di Gesù: la croce. Due legni incrociati che ti dicono: Io ci sono e ti abbraccio per sempre. Ogni uomo è come una croce. Prova a metterti in piedi e allarga le braccia: sei una croce. Con i piedi cammini e con le braccia prendi dentro di te la vita degli altri e la stringi fino a farla entrare nel tuo cuore per intero. Ogni volta che sei come una croce la vita di un altro diventa tua. Questo ha fatto e insegnato Gesù. Questo sei chiamato a fare anche tu. E senza mai arrenderti! Ognuno di noi cerca attenzione e affetto dagli altri, ma non pensa mai a darlo. Gesù ti dice: Vuoi essere un re oppure un suddito? Se vuoi essere un re, ama per primo, sempre e senza fare distinzioni, ama chiunque perché più ami più non puoi fare a meno di amare, diventa come una vita che zampilla per sempre. Se vuoi essere un suddito, stai lì ad aspettare che qualcuno ti ami; e se poi non ti senti amato come dici tu, arrivi anche a dire che nessuno ti pensa, e poi ti senti solo, diventi triste, mendichi briciole di considerazione e finisci per morire di stenti, desolato e abbandonato, vuoto. Chi ama per primo è re dell’universo perché entra nel cuore di Gesù e conosce le cose come le conosce lui. Non aspettare ancora! Comincia ad amare!

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