Domenica 33^ del Tempo Ordinario

Meditazione

Lo sguardo dell’uomo si posa su ciò che adorna la realtà, lo sguardo di Gesù va oltre ciò che appare e ne cerca il significato più profondo. È un invito a lasciarsi attrarre oltre la bellezza esteriore… pietra su pietra sarà distrutta perché emerga il significato di ciò che è dentro. Invece di indagare il senso ci perdiamo nel curiosare il quando e il come, nel cercare segni che dicano il non detto. Le parole di Gesù sono perle di chiarezza: “Guardate di non lasciarvi ingannare”… E questo dimostra quanto siamo suggestionabili dagli annunci che sentiamo qua e là. Siamo chiamati a verificare l’affidabilità di ciò che ci giunge per non correre il rischio di lasciarsi portare o meglio spaventare da qualsiasi vento ci avvolga. Gesù ci invita a non spaventarci di eventi che per la loro tragicità sembrano portare alla distruzione e alla fine. Tutto quello che avviene ha un significato che va oltre ciò che appare: restare fiduciosi nello sguardo di Dio consente di vivere in pienezza la vita e di gustare il bene del momento attuale, il dono del tempo. Guerre, terremoti, carestie, pestilenze, fatti terrificanti e segni grandi dal cielo? Sono e saranno con noi… Prigionie, persecuzioni, calunnie? Sono e saranno con noi. Quale la chiave di lettura di tutto? Sono occasioni per dare testimonianza di una provenienza diversa. Non c’è bisogno di difendersi in tanta precarietà e ostilità. L’equilibrio e la sapienza del cuore saranno parola di risposta per chi veste gli abiti dell’avversare… Tradimenti dei legami più sacri, clima di urto e di non pace: il nome di Cristo separa, divide, svela i pensieri dei cuori, provoca ribellione? Cosa importa? Quando l’amore di Dio ha afferrato la tua esistenza i tuoi spazi sono spazi aperti e tutti i sentimenti altrui non sono più per te armi, semmai sono sentieri da percorrere per risalire alle fonti originarie dell’essere, a quella immagine di Dio sepolta tra le macerie di rivalse e ingiustizie. L’appartenere a Qualcuno che è Padre di tutti fa sì che non venga meno la tranquillità del cuore, perché nulla è fuori della sua portata di perdono. Perseverare nell’attesa, ecco il segreto della salvezza. Un’attesa che si chiama incontro. Incontro con l’Assoluto, incontro con il Volto dell’Amore.

Il Vangelo dei piccoli

Sugli schermi di tutte le televisioni, sulle colonne di cronaca di tutti i quotidiani, ai notiziari di tutte le stazioni radio si vedono, si leggono, si ascoltano fatti sconvolgenti: guerre, terremoti, sofferenze, atrocità… E le cose belle? Non ci sono oppure non se ne parla? Ti è mai venuto in mente di scrivere sul giornale che sei contento quando al mattino trovi la colazione pronta e, fumante, insieme al caffellatte l’affetto di mamma? Viene mai in mente a qualche giornalista di riportare le parole di compiacimento che la maestra dice quando hai fatto un bel lavoro? E si sentono mai al telegiornale notizie del tipo: Oggi milioni di volontari hanno accudito gli ammalati nei vari ospedali del mondo? Se tu vedi continuamente scene di violenza, arriverai ad essere violento senza quasi accorgertene… come se tu mangiassi cibi guasti! … non puoi pretendere di star bene. E poi, la realtà degli uomini è solo quella della cronaca? Non è fatta forse di tante sfumature? Quanto amore c’è nel mondo, ma nessuno pensa di metterlo in alto così che tutti lo possano vedere e imparare. E dove è l’amore? In ogni gesto di vicinanza, in ogni parola di bene, in ogni incontro di amicizia, in ogni sguardo di pace e di comprensione…

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