V domenica di Quaresima

La fede è il primo e unico requisito per vedere la gloria di Dio.

Nel vangelo odierno Gesù dice a Marta, sorella di Lazzaro: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?».

Sempre Gesù, prima di compiere un miracolo, fa una sola domanda: «Tu credi?».

Marta crede veramente che Gesù è il Cristo, il figlio di Dio. Crede che Gesù è la resurrezione e la vita. E vede con i propri occhi il fratello uscire, vivo, dal sepolcro.

Gesù non fa domande che riguardano la condotta individuale delle persone, la loro moralità, il loro comportarsi bene. I miracoli non si ottengono perché ce li meritiamo. Si ottengono con la fede di Marta e di Maria.

Viceversa, la mancanza di fede ha il potere di “bloccare” l‘onnipotenza di Gesù. A Nazareth, nella sua patria, Gesù «non fece molti miracoli a causa della loro incredulità» (Mt 13,58).

In queste ultime tre Domeniche di Quaresima la Parola di Dio ci ha fatto meditare su tre elementi: l’acqua (la samaritana), la luce (il cieco nato), il sepolcro (Lazzaro). Sono tre simboli del battesimo: attraverso l’acqua ci viene donata la luce e una vita nuova.

Ma tutto questo si realizza grazie alla fede. Senza la fede nulla ha senso.

Il primo insegnamento sulla preghiera che riceviamo oggi è che dobbiamo pregare con fede.

Può accadere che non veniamo esauditi, nelle nostre preghiere, perché in fondo non crediamo veramente. È come se tentassimo Dio: chiediamo qualcosa, ma non crediamo che Dio potrà farlo.

Il secondo insegnamento sulla preghiera che il Vangelo ci dona oggi sono quelle parole paradossali di Gesù davanti a una tomba chiusa da quattro giorni, che già emana cattivo odore: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato».

Di solito si ringrazia dopo che si è visto con i propri occhi un miracolo.
Gesù invece ringrazia prima di vedere.

Lo può fare perché ha la certezza che il Padre lo ascolta. E questo è un altro elemento importante su cui riflettere personalmente.

La sequenza che Gesù ci indica non è «vedo, quindi credo», ma «credo, quindi vedo».

Ci tornano in mente le parole di Gesù a Tommaso: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!» (Gv 20, 29).

In questa prospettiva, la preghiera fatta con fede può spostare le montagne, o risuscitare i morti.

Ringraziare prima di aver ottenuto sembra illogico, ma è ciò che vediamo in modo esemplare nella preghiera di Gesù.

Prepariamoci alla settimana santa chiedendo a Dio che aumenti la nostra fede e ci dia questo spirito di gratitudine.

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