Domenica VI di Pasqua

Lo Spirito di Dio è il vero protagonista delle realtà pasquali. Egli ha trasformato gli uomini deboli in annunciatori del Vangelo e in testimoni coraggiosi del Signore, egli viene comunicato dal Padre ai credenti, egli guida la Chiesa e sorregge la sua Memoria, egli le dona la forza perchè cammini nella carità. Così si è sviluppata e continua a svilupparsi la tradizione della fede in Gesù. Attraverso lo Spirito di Dio continua a dimorare in mezzo a noi. Lo Spirito, perciò, è l’unica cosa da richiedere per testimoniare nel mondo della risurrezione e per edificare nel tempo la Chiesa autentica. Il Vangelo ci affida la promessa dello Spirito: la prima conseguenza di questa è lo Spirito: la prima conseguenza di questa presenza è la pace, il dono del Risorto, diversa dalla pace di cui parlano i signori della terra. La pace del Risorto è il dono dell’immersione nel mistero pasquale, che rende partecipi della sofferenza, ma anche della gioia della risurrezione. Non è un precario equilibrio di forze o assenza di conflitto. E’ la pace fondata su Dio, che porta al di là di ogni turbamento. Con la forza dello Spirito si superano anche i conflitti tra la novità del Vangelo e la tradizione (I° lett.), che a volte impedisce il rinnovamento autentico, che ci apre allo splendore della città celeste, verso la quale siamo tutti invitati a camminare.

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