Domenica delle Palme

La parola della croce: è la parola con cui la celebrazione di oggi ci introduce alla Settimana Santa. Questa celebrazione, che parla di gloria e di passione, fa tutt’uno nei suoi contenuti col triduo pasquale,  forma un’unità liturgica che celebra la Pasqua del Signore Gesù. Le due componenti, passione e gloria, non possono essere separate. La domenica delle palme ci guida alla professione di fede in Gesù, re dell’universo. E’ il paradosso del cristianesimo: Gesù che si umilia fino alla morte, per amore, sarà colui che Dio risusciterà, colui che trionfando sulla morte aprirà un futuro di speranza per tutti. Il racconto della Passione secondo il Vangelo di Luca è particolarmente attento a porre in risalto la misericordia divina che si rivela in Gesù. Da un lato, si avverte la tragicità dell’evento della croce; dall’altro lato, però, il dono che Gesù fa della sua vita, per amore, è già il segno e la garanzia della vittoria sul male e sulla malvagità della storia umana. La prima lettura presenta la figura biblica del “servo”, che a motivo della sua missione viene maltrattato ed ucciso. Nonostante tutto, egli rimane fedele a Dio che lo ha invitato e diventa così modello per tutti coloro che, tentati di disperare, superano la tentazione affidandosi a Dio. Anche l’inno della seconda lettura celebra Gesù, fattosi servo e “svuotatosi” fino alla morte di croce, ma esaltato da Dio in cui ha creduto e costituito Signore e Salvatore di tutti.

 

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