Domenica 1^ di quaresima

Se tu sei Figlio di Dio

Lo Spirito Santo guida Gesù nel deserto. Perché nel deserto la vita è difficile e non ci si può andare da soli. Ci sono tanti pericoli e oltre ai pericoli esterni arrivano anche i pericoli interni. Tu senti forte di aver bisogno di qualcosa, la tua mente ti dice che puoi aspettare e invece c’è improvvisamente un’altra spinta che ti fa desiderare di avere tutto subito, senza aspettare. Quindi a tutti i costi cerchi di ottenere quello che vuoi: tutto quello che ti fa sentire sazio, tutto quello che ti fa sentire potente, tutto quello che ti fa sentire amato. Se poi il pane, il potere, l’amore te lo sei procurato a modo tuo, non importa. È talmente forte la voglia di averlo che non ti rendi conto di mangiare non un pane, ma una pietra. E poi dici di sentirti male. Ci credo! Con tutte le pietre che ti mangi, la tua vita si fa pesante, insostenibile … è talmente attraente il successo e gli onori che non ti rendi conto della schiavitù che vivi, perché per conquistare il potere ti sei prostrato davanti a qualcuno che te lo da, e quindi non solo il potere non è tuo ma neanche l’onore … è talmente grande la certezza che gli altri ti amano che non ti rendi conto di metterli continuamente alla prova, e per questo non ti fidi mai dell’amore che ricevi ma cerchi dimostrazioni continue dell’essere amato, protetto, pensato, custodito. Allontana tutte queste voci dal tuo cuore e ascolta la Parola che è pane, potenza, amore. Questo pane non ti toglie la fame, altrimenti non sei più un uomo, ma un mago in cerca del sensazionale. Questa potenza non esaurisce tutte le potenzialità, altrimenti non sei più un uomo, ma un eroe dei fumetti. Questo amore non toglie le insicurezze, altrimenti non sei più un uomo che costruisce i suoi giorni, ma un recipiente da riempire. Siamo molto di più, perché ti ostini a cercare cose che ti riempiono? Se continui a cercare, non sei un consumatore di vita, ma un esploratore. Si allargano per te gli orizzonti del deserto fino a sconfinare nelle distese dell’eterno Splendore.

MEDITAZIONE

L’uomo, pieno di Spirito Santo, si lascia guidare. Il deserto è il luogo privilegiato per vivere la pienezza della propria umanità abitata da Dio. A chi fa fatica a stare con il proprio mondo interiore il deserto spaventa. A chi invece desidera vivere il contatto con le profondità del suo esistere il deserto attrae. E non perché sia luogo protetto, tutt’altro. Chi cammina con Dio è esposto a voci invisibili e suadenti, inafferrabili quanto forti e convincenti. In ogni esperienza densa di vita è in agguato il rischio di perderla. Gesù non mangia nulla per quaranta giorni. E sta bene. Quando sente il bisogno di mangiare, allora il diavolo lo tenta: Cosa ti costa far diventare questa pietra un pane? Sei il Figlio di Dio, puoi provvedere a te stesso. Non hai bisogno come tutti di faticare per guadagnarti il pane, anche le pietre per te sono commestibili. Hai tutte le facoltà, tutte le possibilità. Non hai bisogno di chiedere niente a nessuno. L’autosufficienza, il poter provvedere a se stessi senza dipendere dagli altri, dalle leggi della storia, dalle occasioni … quale tentazione. Ma Gesù apre una via nuova a questo sentire: l’uomo non vive di solo pane. Vive di altro. Per l’uomo è pane ciò che Dio dice, non ciò che vuole lui per soddisfare i bisogni più urgenti. Non finisce qui l’insidia. Al desiderio di sentirsi sazio subentra il desiderio del potere e dell’onore. A qualsiasi prezzo l’uomo si vende pur di avere successo nel mondo, potere economico, prestigio personale. L’offerta del diavolo è quella di avere tutto in un istante. Ma il potere che Gesù cerca è quello del compiacimento del Padre. Non ha bisogno di dimostrare potere, perché il potere che ha non è un’illusione, come quello promesso dal demonio, è reale. Lui è Dio. Ma sceglie la via del non apparire, la gloria dell’esserci senza strepiti, il potere di farsi strada nei cuori senza esercitare alcun potere se non quello dell’attrazione d’amore, il potere di una risposta libera e gratuita. Sazietà, potere e onore, sfida e ricatto. È quest’ultima tentazione quella più innocua e subdola. Sei sicuro della protezione di Dio. E allora perché se tu ti butti dall’alto Lui non ti salva? Prova, vedi se davvero ti ama. Non vedi come sei ridotto nonostante la tua fede? Parole le sue, non fatti … prova e vedrai … Le parole di Dio devono restare di Dio e non pezzi da sovrapporre o da comporre secondo le proprie intenzioni. Ogni parola è detta a quella persona, in quella situazione. Sganciata da lì, diventa una bestemmia! Ma noi abitualmente usiamo la Scrittura per dare ragione ai nostri pensieri e ai nostri desideri. Ecco perché poi restiamo delusi, perché più che accogliere la parola come dono la riduciamo a parole vuote, non storiche ma ideologiche o fantastiche. Gesù risponde chiaramente: Non mettere Dio alla prova! Il Padre ti ama. Cerca di capirlo, di conoscerlo, di scoprirlo in ciò che vivi. Se fai il canovaccio di ciò che vuoi tu e pretendi che Dio lo firmi, sei fuori pista. Non è un gioco la vita, è una cosa seria. Allora comincia a dare a te stesso il peso dell’età adulta, e smettila di giocare a fare il Dio dell’universo e a volere che Dio sia il tuo servetto…

CONTEMPLAZIONE

Gesù, tu scegli la via del nascondimento e del silenzio per parlare dell’amore del Padre. Nessun effetto luminoso, solo tanta luce che si espande senza far rumore e riscalda chi è disposto a lasciarsi trasformare dalla tua logica. Nessuna pietra che diventa pane, nessun potere inutile, nessun ricatto affettivo … solo il pane della tua Parola che sazia, il potere del lasciare spazio a te, Figlio di Dio, come unico Signore, il debito del mio umile amore riconoscente. Le voci del tentatore si dilegueranno e il mio deserto fiorirà!

Il Vangelo dei piccoli

Gesù va nel deserto e qui la voce del tentatore si fa sentire. Ma Gesù è pieno di Spirito Santo e risponde al diavolo come si deve. È talmente pieno di Spirito Santo che resta quaranta giorni senza mangiare. Alla fine quando sente la fame il diavolo gli si avvicina. E cerca di stuzzicarlo perché dimostri che lui è il Figlio di Dio. Forse aveva dei dubbi su Gesù, stava cercando disperatamente nel mondo dove era il Figlio di Dio per distruggerlo. Non poteva davvero immaginare che il Figlio di Dio si era nascosto sotto le vesti di un falegname di Nazareth. Erano trent’anni che lavorava come tutti e aveva un padre e una madre come tutti. Ora era stato battezzato, Giovanni Battista aveva detto che lui era l’agnello di Dio … chissà se era lui. Il diavolo cerca di fargli uscire un po’ della sua divinità: Hai fame, ci sono qui delle pietre. Perché non le trasformi in pane? Basta che dici una parola. Anche Dio aveva fatto così. Disse: Sia la luce. E la luce fu. L’unica differenza era che il pane esisteva e la pietra pure. E ognuno aveva il suo significato. Dio non poteva fare una cosa del genere, cambiare la natura delle cose. La pietra è pietra, il pane è pane. La Parola crea, non cambia ciò che ha fatto già! Il diavolo si fa forte di avere tutto il potere del mondo, ma una cosa non ce l’ha: la servitù degli uomini che amano Dio. Gesù risponde che solo Dio è adorabile, tutto il resto gli appartiene. Tu ami e cerchi Dio? Tutto è tuo. Perché Dio è tuo Padre e gioisce di donarti tutto quello che gli appartiene. Se per te essere potente significa fare quello che vuoi e stare al di sopra degli altri, allora ragioni come il diavolo. Vuoi essere amore? Fai come Gesù. Invece di mettere alla prova il Signore, fidati di Lui. Perché Lui ha cura di te e vuole il tuo vero bene. Allora sì che sei come Gesù figlio di Dio. E il diavolo se ne va perché lui non è stato capace di fidarsi di Dio.

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