Ascensione del Signore

Il Signore operava con loro

Quel cielo che ogni sera ci dona la sua luce e ci lascia la buonanotte possa ricordarci oggi che Gesù avvolge ogni nostro buio e ci dona le stelle della sua amicizia. Un cielo che fa compagnia, ovunque… il cielo che è come uno sguardo amante…

Con l’Ascensione inizia la notte della nostra vita, sì perché restiamo senza cuore quaggiù… la notte della lontananza, la notte della nostalgia, la notte della memoria. Una notte non fredda, una notte che ha il tepore di una beata intimità. Il nostro cuore è là dove è il nostro tesoro, in Cristo, alla destra del Padre. Quaggiù rimane la nostra umanità abitata dal suo Spirito a narrare le meraviglie del Suo amore, ogni giorno di più.

 MEDITAZIONE

Andate, predicate il vangelo ad ogni creatura. Nell’andare e nel predicare non sarà necessario selezionare, perché la selezione verrà da sé. qualcuno crederà e per la sua fede sarà salvo, altri non crederanno e per non aver creduto saranno condannati. Il rifiuto di entrare nel mondo che non ha confini tra tempo ed eterno comporterà per loro l’esserne esclusi, quindi saranno privati di una gioia che va oltre l’orizzonte visibile allo sguardo. Dio non predilige, non fa preferenze. L’elezione è data dalla risposta dell’uomo. La chiamata alla salvezza e alla comunione di amore con lui è rivolta a tutti. Nella libertà del costruirsi ognuno potrà valutare e scegliere se aderire o meno alla proposta della buona notizia. Chi darà credito a quella parola ascoltata, farà opere di grazia e vivrà l’appartenenza alla famiglia di Dio, chi giudicherà quella parola come non degna di ascolto da sé aprirà la via della non pienezza di vita. E la parola degli inviati non sarà parola astratta, avrà come sfondo dei segni: potranno compiere opere che vanno al di là della naturale possibilità concessa all’uomo: scacciare i demòni, parlare lingue nuove, prendere in mano i serpenti, bere anche veleni, ma senza averne danno, imporre le mani ai malati perché Dio li risani. È il Signore risorto che lascia la sua umanità piena ai suoi prima di lasciarsi avvolgere dal mistero eterno del Padre. Quella umanità che è salita alla destra dell’Altissimo si farà presente nell’andare degli apostoli come conferma che cielo e terra non sono più separati. E la nostra umanità è annuncio di vita nuova? Oppure resta impregnata della polvere del sepolcro, avvolta dal sudario della morte? È tempo di levare gli occhi al cielo, e solo che tu ascolti un attimo il silenzio che ti abita potrai percepire l’attrazione dall’alto fino a lasciarti rapire lì dove il tuo cuore ha preso dimora, nel nome del Signore Gesù.

Contemplazione

I nostri occhi non ti vedono più, Signore, ma tu continui ad apparire agli occhi del nostro spirito. In te il mio cuore ha penetrato i cieli e io, prigioniero e ribelle, finalmente conosco la gioia dell’obbedienza alla volontà tua divina. Tu, Signore, hai cura di noi, tu che ci hai liberato dalla morte, lasciandoti morire. Tu che non hai mai dimenticato quella immagine di te quando uscì dal tuo pensiero amante ora la contempli, tornata all’antico splendore, nel tuo Figlio fatto uomo. La gioia di essere figli capaci di un sì quotidiano e perenne alla vita, chi ci toglierà la speranza se solo possiamo guardare al di là e ritrovare il tuo sguardo umano? Ovunque e comunque tu sei parte di noi e noi già parte di te.

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