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III domenica di Pasqua

L’apostolo Pietro, insieme agli altri, pur in mezzo alle persecuzioni, sa dare il grande annuncio della risurrezione di Gesù: “Dio ha risuscitato Gesù che voi avete ucciso appendendolo ad una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a tutti conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono”

Di Pietro possiamo ricordare la sua grande e ripetuta attestazione di amore a Gesù e la sua obbedienza al Signore.

Gesù nella sua tenerezza e misericordia vuole incontrare Pietro, che per paura lo aveva rinnegato, e gli rivolge quelle semplici e profonde domane: “Mi ami? Mi vuoi bene?” “Signore, tu sai che ti voglio bene, tu conosci tutto, tu sai che ti voglio bene!” E Gesù rinnova tutta la sua fiducia in Pietro e lo conferma nella sua missione di capo degli apostoli e della Chiesa.

Dio è Amore, Dio ci riempie di amore, chiede anche a ciascuno di noi di volergli bene, di amarlo, di imparare a vivere la vita nell’amore.

Così è per Pietro, è ora per papa Francesco, successore di Pietro, così è per ogni cristiano, per ogni famiglia.

Il papa ci ha fatto dono in questi giorni di una grande esortazione, dal titolo “La gioia dell’amore”, per aiutare le famiglie e i singoli cristiani a vivere il comandamento dell’amore, secondo l’esempio e l’insegnamento di Gesù, dell’intera Bibbia, seguendo in concreto le indicazioni del grande Inno alla carità, che ci è dato nella lettera ai Corinti.

L’altra espressione forte di Pietro è: “Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini”.

L’insegnamento e l’impegno per noi: amare il Signore con tutto il cuore, essere fedeli nell’obbedienza al Signore come espressione di questo amore, vivere nelle famiglie e nelle relazioni ecclesiali e sociali la “gioia dell’amore”, che è il grande dono che il Signore offre al cuore di ogni persona.