La festa patronale del S.S. Nome di Maria, che quest’anno coincide con la domenica, ha la precedenza nella liturgia, ma vogliamo almeno fare qui una riflessione sul tema della della 24^ domenica che ci parla dell’amore misericordioso di Dio Padre con le tre parabole del cap. 15 di S.Luca, delle quali la più nota è “il figlio prodigo”. I credenti vivono l’esperienza del perdono di Dio come l’unica che può cambiarci radicalmente dall’interno. La preghiera ne dà testimonianza: sa che Dio è per la vita, non vuole la morte del peccatore. Nel riconoscere i nostri peccati lasciamo da parte la nostra autosufficienza e confessiamo la necessità di Dio nella nostra vita. Nel rendergli grazie affermiamo la gratuità assoluta della sua misericordia e un credito di vita inesauribile. Le tre parabole del Vangelo odierno sottolineano lo stesso messaggio: Dio è sempre alla ricerca dell’uomo, come il pastore che cerca la pecora smarrita e la donna che cerca la moneta perduta per lei importante. Gesù rivela come il Padre buono, la sua casa è per noi spazio sicuro: proprio questo pensiero riporta a casa il figlio prodigo. Allo stesso modo, nella I^ lett. incontriamo l’intercessione di Mosè per ottenere da Dio il perdono sul suo popolo e nella II^ lett. il perdono per Paolo.