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Domenica XIV del Tempo Ordinario

Io vi ristorerò

Come non può sentirsi felice un piccolo di cuore? il Signore non ce l’ha sicuramente con chi è intelligente. Semmai sottolinea come chi usa il ragionamento per fini non corretti si ritrovi escluso dai misteri del regno. Intus legere: leggere dentro. Sei capace di leggere dentro le cose e di farti piccolo per penetrarne il senso? Sei capace di attendere che si svelino i significati reconditi degli eventi oppure tiri conclusioni affrettate per non sentire il peso del “non sapere” tutto? è piccolo chi è certo di comprendere non grazie alle sue possibilità ma alla disposizione fondamentale di “imparare sempre”… Se a malapena tolleri la tua storia, come puoi pensare di valutare la storia altrui? Affaticati e oppressi che cercano ristoro: ecco i piccoli, ecco gli intelligenti. Si alleggerisce il peso della vita se accetti di portarlo prima di capire… strada facendo, crescerà la sapienza. Dio non si nasconde, siamo noi che non possiamo contenerlo e lo sveliamo un po’ alla volta. Ai piccoli è rivelato il regno di Dio. Sappi restare in attesa e tutto si sarà dato. Lo hai già “intero” ma non hai la portata per consumarlo tutto, un po’ alla volta!!!

MEDITAZIONE

Imparate da me che sono mite e umile di cuore. Si può scegliere ragionando e si può scegliere dimorando nel cuore. Qui tutto ha una risonanza più coinvolgente e sicuramente più veritiera. Tutto dell’uomo è interpellato… un cuore mite è un cuore che lega armonicamente pensieri, desideri, esperienze, timori… Ecco la scuola cui iscriversi per imparare a scegliere ciò che vale! La scuola della mitezza e dell’umiltà del cuore.

Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.

Con che criterio il Padre sceglie di nascondere o rivelare? È arbitrario quello che fa. Niente affatto. A chi nasconde e a chi si rivela? Questa è la discriminante. Quando ti apri alla vita impari da ogni cosa e da chiunque, perché ciò che vale per te è quel mistero che si cela in ogni frammento. Quando invece ti senti a posto, ti basta ciò che sai e anzi pensi di non aver più bisogno di imparare perché di esperienza ne hai, allora si nascondono ai tuoi occhi le bellezze del mistero perché sei preso da altro, da ciò che cade sotto la lente del tuo focus interiore. Essere uomini stanca e può anche opprimere, ma c’è una umanità nuova che alleggerisce il peso. Se sei uomo come Gesù, il peso della vita si fa dolce. Perché ti ritrai dal giogo e desideri segretamente di essere il superman delle tue situazioni difficili? Il ristoro non viene dal fatto che il giogo sia eliminato, ma dal farlo diventare ciò che è: necessario alla propria chiamata. È come l’ancora nella nave. Può non starci? Sì, non ne va della fisionomia della nave, ma quando resti nel porto serve a non lasciarti portar via dalle onde e a rimanere finché deciderai di partire. La dolcezza del giogo: una umanità piena! La leggerezza del carico: il peso non lo porto io da solo… imparare da lui, ecco ciò che ci manca abitualmente. Quando gettiamo l’ancora nel fare, nel riconoscimento, nell’avere tanti oggetti di benessere siano essi cose siano essi persone, Dio compreso… la nave non salpa più perché è diventata più pesante della nave stessa. Puoi mettere radici dove vuoi ma se scegli un terreno di salsedine finisci per estinguerti! Lo sguardo dei piccoli sa scegliere oltre l’apparenza perché entra nel cuore delle cose che incontra e non si fa ingannare facilmente dall’apparenza.

Il Vangelo dei piccoli

Oggi i piccoli sono guardati con occhi speciali da Gesu’. Guardate cosa dice: Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli…

Al Signore piace stare con chi non si dà arie, con chi sa apprezzare tutto quello che ha e vive felice di ogni cosa, sapendo che il tesoro più prezioso della vita è avere un cuore mite e umile, quello che hanno i piccoli. Anche se si arrabbiano, i piccoli rimangono con il cuore buono. Sanno che poi tutto passa… sulle ferite basta dare un bacino e la fiducia ritorna. Quale libertà mai raccontata nella nostra vita fatta di mille impegni, sport, scuola, catechismo, amici, televisione… tante voci, ma l’unica, quella che mai tace non sarà forse la voce del cuore che sta li’ buono ad aspettare che tutto passi? Un cuore in pace come quello dei piccoli può capire il mistero di Dio! E quando cresciamo e ci complichiamo la vita ogni giorno di più, siamo chiamati a tornare bambini che si sentono capaci di tutto quando si sentono amati. E Dio ci ama!

Le spighe

In un campo di grano, quasi tutte le spighe stavano curve verso terra. Solo alcune avevano lo stelo ben diritto e fissavano con alterigia il cielo, i passanti e le loro compagne.

“Noi siamo le migliori – garrivano all’intorno – Non viviamo piegando lo stelo come schiave, davvero si può dire che dominiamo gli eventi e la situazione!”. Ma il vento, che conosce la vita meglio di tutti, sogghignò: “Stanno ben dritte, certo… Perché sono vuote!”.