CHE DOBBIAMO FARE?
Io non sono degno… Se solo potessimo percepire nel nostro spirito questa parola così vera, questo abito interiore rispetto alla presenza divina! Siamo chiamati allo stupore … che non è nell’ottica del “fare”, ma dell’imparare a “ricevere” i doni di Colui che viene a noi continuamente. Ricevere … è difficile lasciarsi amare, lasciarsi incontrare, lasciarsi comprendere. Abbiamo timore di es-sere da meno. Preferiamo essere noi ad amare, a incontrare, a comprendere e dall’altro attendiamo piena risposta. Che cosa dobbiamo fare? Rovesciare per un attimo la posizione ormai assunta delle nostre certezze e chinarci a desiderare di sciogliere il legaccio dei calzari di Gesù, chinarci per entrare nella porta stretta della comprensione di Dio. Chinarsi … richiede forza e un gran coraggio. Dio si è chinato su di noi, ha dato ascolto al nostro grido. E quando lui è giunto fino a noi, noi abbiamo continuato a cercarlo in cielo. La Parola è qui, è scritta su pagine che sono il frutto del nostro lavoro, ha un volto ben preciso, una casa, dei parenti … Gesù di Nazareth, nato a Betlemme, per madre Maria. L’eco della sua voce è ancora nell’universo, se solo facessimo tutti silenzio, noi uomini di tutti i secoli, ne udremmo ancora il rumore dei passi mentre andava per le strade di Galilea, ne vivremmo la preghiera solitaria nella notte … La Parola è qui, a portata di mano. Lui è qui, a portata di sguardo e di mano. Perché non apri le pagine del silenzio e scorri le sillabe della Scrittura? Cosa aspetti ancora? Ti è chiesto di incamminarti verso Betlemme … Preferisci le mille luci e la caciara di chi vende illusioni a buon mercato? Il tuo cuore ha fame. Non negargli il suo Pane, il Pane della vita, l’unico capace di colmare la voragine della sua attesa…