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Domenica I di Quaresima

Rimase nel deserto

Un giorno di deserto fa piacere a tutti: un po’ di silenzio, di pace, lontano dai rumori, dal traffico, dal lavoro. Un giorno con i propri pensieri. Uno spazio per fare il punto della situazione. Un tempo per riposare un po’ dai mille affanni. Ma dopo un giorno, un lunghissimo giorno in cui stare per proprio conto, subito nasce la spinta a tornare alla vita di sempre. Perché dopo il recupero forze, l’assenza, il silenzio, il non fare spaventa. Quaresima: quaranta giorni di deserto. Come è possibile viverla? Non si può di certo piantare tutto e andarsene? No. Ma se nelle tue giornate trovassi un po’ di spazio di silenzio, e se, sempre nelle tue giornate, spegnessi la radio, togliessi la musica, chiudessi le riviste? Se, quando tutti sono occupati nelle loro distensioni tu trovassi uno spazio per andare a stare a tu per tu da qualche parte, a tu per tu con il Mistero che ti abita e che non frequenti se non di rado? Una passeggiata un po’ più in là, un angolo lontano dal chiasso, un appuntamento segreto con Qualcuno che si chiama Vivente e che ti conosce come mai nessuno ti ha conosciuto? Digiuna! svuotati delle tante cianfrusaglie che occupano le tue giornate. Forse così sentirai il richiamo dell’infinito Splendore che ti chiama ad essere pienamente quello che sei: imago Dei (immagine di Dio), un uomo che cammina sulle altezze, lì dove il silenzio si fa Parola. E se vuoi ritrovarti, sfoglia le pagine del vangelo, lì dove il tempo si è compiuto per te!

Il tempo è compiuto. In un oggi che fa convergere l’eternità e la storia, un oggi che ha nome Cristo, ogni realtà giunge a compimento. Non manca proprio nulla. Quel tempo… e non un altro. Quel momento… e non un altro. Ora, proprio ora… e non in un’altra ora. Se solo arrivassimo a comprendere in questo tempo quaresimale la dimensione dell’istante che vivo come luogo in cui cielo e terra si incontrano e il mio esistere è chiamato a pronunciare il sì del CI SONO, sto qui e non altrove… avremmo fatto la Pasqua. Convertiti! Ritorna in te, ritrova le tue radici, ripara le brecce della tua casa in rovina così che tu possa nuovamente abitare la tua esperienza trascorsa e camminare i passi dei nuovi germogli. In quest’oggi, tutto converge… per te, fino a te. Lo Spirito, Gesù, il deserto, i giorni che passano, Satana, le bestie selvatiche, gli angeli… Aspetti ancora che giunga a te il regno di Dio? È qui, ora. Non lo vedi? Cammina nel deserto della tua interiorità, l’eco di una voce da dentro ti chiama, la percepisci se solo stai zitto, non per un istante ma per quaranta lunghi giorni e per quaranta lunghe notti… Vieni qui, vieni con me! Lascia tutto il resto. Hai bisogno di ritrovare il contatto con ciò che sei e non lo puoi se resti immerso nella confusione, nel chiasso, non lo puoi se ti riempi di cose, di progetti, di rumori… Ascolta il silenzio, vai nel deserto. Sospendi i pensieri, i desideri, i sentimenti, ascolta… Resta nel vuoto, nel non compiuto, nell’attesa. Il tempo è compiuto, ma se non ti converti, il compimento resta per te un sogno inafferrabile. Convertiti! La strada del ritorno l’hai tracciata nella nostalgia che ti afferra di una semplicità nascosta che butti all’aria le banalità e le chiacchiere. Hai bisogno del pane di Dio per nutrirti, non di sassi. Eppure tu mangi ogni giorno i sassi di un amore che divora in te i significati dell’eternità per chiuderti nel non senso dell’egoismo, vai a elemosinare ovunque qualcosa che ti sazi, che ti appaghi, e sei disposto a tutto pur non di non sentire il vuoto della tua fame più profonda. Hai fame sì, e stai male perché mangi di tutto senza discernimento… Hai bisogno di rimanere in uno spazio in cui la vita non è fiorente per reimparare a sentire cosa è vita e cosa non lo è, ciò che ti porta a vivere e ciò che ti fa morire… hai bisogno di tornare a ciò che è essenziale, di rimanere in ciò che fa di te una persona senza correre qua e là in cerca della tua identità. Hai bisogno di essere tentato per recuperare la tua capacità di scelta: non tutto va bene, non ogni cosa può abitare in te. I pensieri che ti allontanano, che ti confondono, che ti inquinano… abbi il coraggio di buttarli via e di scegliere quali ti sono di crescita per la tua umanità. Se stare con le bestie selvatiche ti dà la percezione del tuo essere creatura e al tempo stesso dominus del creato, la vicinanza degli angeli che ti servono ti dice quanto tu sia oggetto di amore del tuo Dio, e più che servo tu sia figlio suo….

Il Vangelo dei piccoli

Gesù viene sospinto nel deserto dallo Spirito. Perché non voleva andarci forse? Il deserto è un posto un po’ difficile e non viene facile scegliere di andare a starci. Ci si può andare solo se non ci si va da soli. Gesù va con lo Spirito. E tu puoi andarci con Gesù. Cosa si fa nel deserto? Si impara a far meno di tante cose. Tu hai la camera tua piena di cose, dove vai ti offrono cose, non ti manca niente e i grandi si preoccupano di questa unica cosa: che non ti manchi niente. Però non pensano a quello che è importante per te. Se loro pensano a doverti dare tutto, in fondo credono che tu non sei capace di fare da te e che non puoi stare senza le cose. Invece l’uomo nasce senza le cose. Mentre cresce le usa, ma per il tempo che gli servono. Per paura invece di mancarne si comincia a metterle da parte, a tenerle per sé e si finisce per essere soffocati da tutto, e a non essere più liberi. Quando hai un anno, ti serve la macchina? No. E allora avrebbe senso che i tuoi te la regalano? No. Quanti pantaloni alla volta puoi indossare? Uno per volta. E allora perché invece che due paia ne hai venti? Ti sembra logico? A cosa servono? Sono nati come vestiti per coprirti, per ripararti dal freddo e per non andare in giro nudi. Poi ci hai trovato un altro significato e ora se non sono alla moda li butti via, e magari ti prendono in giro. Ma per capire il tuo valore bisogna guardare ai pantaloni che porti? Questo periodo di quaresima è utile a ripensare alle cose che veramente hanno valore. Quello che hai in più, toglilo! Perché se non hai le cose che ti piacciono, fai i capricci? Se non puoi farne a meno, significa che queste cose sono i tuoi padroni e tu il loro schiavetto… La merendina ti comanda, è diventata più importante di te, guai se manca! Gesù ti insegna a riportare le cose al loro posto. Quello che ti riempie il cuore è il pane che viene dal cielo, non quello che compri in negozio. È il pane di Gesù: il suo amore. Lo puoi trovare nel cielo del tuo cuore. Ma se vivi sempre in giro, fuori di te, la fame ti divorerà. E quello che mangerai, ti farà star male. Attento! Gesù sta nel deserto quaranta giorni. Di cosa sei capace di fare a meno in questo tempo fino alla Pasqua? Ascolta ciò che la voce dello Spirito ti dice dentro… prima però spegni tutti i rumori e tutte le musiche, se no non lo senti!