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Ascensione del Signore

Gesù parte per il cielo e quando tornerà non sarà per darci altri insegnamenti, ma per venire a prendere quelli che hanno voluto rimanere vicino a Lui e portarli li dove Lui è ora.

Il Paradiso non è soltanto (o forse non è affatto) un luogo fisico a cui tutti più o meno possono credere, bensì la condizione di vita divina che il Signore vuole per tutti gli uomini. Ma non tutti sono in grado di raggiungerla: ecco perché Gesù prima di lasciare la terra dice: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato» (Mc 16,15-20).

Tutti siamo chiamati a essere salvati e ad aiutare gli altri a salvarsi. Tutti abbiamo un posto in Paradiso. Tutti siamo figli che il Padre attende e per i quali ha preparato un posto, ma se qualcuno si rifiuta di aderire a Cristo e quindi di seguire la strada della gioia che Lui ha indicato, l’uomo deve ricordarsi di essere sempre artefice della propria condizione di vita.

Il Vangelo si conclude con una rassicurazione che deve toglierci la paura di sentirci soli, solamente perché non vediamo il Signore come lo hanno visto i primi discepoli. Infatti Gesù dice: «il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano».

Il Signore ci dà lo Spirito per agire e ogni volta che lo preghiamo prima di dire o fare qualcosa, sarà Lui stesso a suggerirci (spesso inconsapevolmente) cosa dire o fare. Molti infatti si stupiscono di fronte a eventi di fede compiuti da se stessi o da altri… Perché stupirsi? Gesù è stato chiaro sin dall’inizio!

Non siamo stati creati solo per essere uomini, ma molto di più: divini. L’ascesa al cielo di Gesù vuol dire proprio questo: se restate uniti a me e fate ciò che vi ho insegnato, sarete umanamente elevati anche voi e di conseguenza erediterete ciò che vi appartiene in quanto figli. Se rifiutiamo, veniamo meno anche all’eredità.

Gesù parte, lascia la terra per salire al cielo, indicando agli uomini che sono uniti e vogliono unirsi a Lui la direzione alla quale sono tutti chiamati: il Paradiso.

– Io quale direzione ho scelto?

– Quanto conta la mia volontà di vita senza regole in confronto all’eternità promessa da Gesù?

– Come si chiama quella bruttura che mi lega alla terra e non mi permette di elevarmi alle belle del cielo?

– Secondo me, perché non mi meriterei il Paradiso?